Perchè Thirdlife?

Third life……..oltre il virtuale………. per tornare al reale……….

Potrebbe sembrare paradossale utilizzare un web-space per riprendere contatto con la tridimensionalità della vita, ma, considerando che si abita l’etere più di quanto si pensi, perchè non provare a partire proprio dal virtuale per ridisegnare i confini del reale?  In fondo il virtuale è spesso utilizzato come una via di fuga  dalla realtà quotidiana che  può essere frustrante, monotona e solitaria. E’  sufficiente osservare il successo avuto dalla vita virtuale per eccellenza “Second Life”- dove si possono costruire altre identità soddisfando desideri diversamente inesaudibili – per essere consapevoli di quanto sia poco gratificante attraversare la vita reale.

Non a caso ho ritenuto opportuno denominare, questo blog-magazine, Third Life ( Terza Vita) , contenitore all’interno del quale si possono coniugare la Prima Vita, quella vissuta,  con  la Seconda Vita, quella sognata, accogliendo e raccogliendo spunti di realtà per poterli approfondire e comprendere.

Third Life propone  un punto di vista per RI-VEDERE  il mondo, per osservarlo, conoscerlo, comprenderlo e amarlo, dove, nel rispetto della circolarità della sfera terrestre, il punto di partenza e quello di arrivo è l’essere umano.

Un viaggio geo-psichico che segue una mappa mentale per consentire una esplorazione dell’animo umano nelle sue espressioni più varie dalla Psicologia alla Letteratura, dal Cinema al Teatro, dalla Scienza all’ Attualità, dalla Musica all’Arte.

Ambiente: poco rispetto per la “nostra casa naturale”.

Roma, 30 set. (Adnkronos) – Non riusciamo a rispettare l’ambiente, “nostra casa naturale”, perchè non riusciamo ad “investire sul futuro. Oggi, infatti, l’umanità assiste ad un progressivo declino della qualità della vita” e “vive come se ogni giorno fosse l’ultimo”. Per invertire la tendenza servono progetti scolastici idonei a formare le generazioni più giovani. Negli adulti, invece, la formazione di un pensiero ecologico richiede molto di più: “un lavoro corale” che coinvolge istituzioni, mass media e naturalmente ogni singolo individuo” attraverso il quale passare dalla catarsi alla trasformazione”, in altre parole, resettare e riconfigurare partendo da una maggiore capacità di avere cura di sè, della propria ‘casa interna’ per poi percepire più profondamente la propria ‘casa esterna’ e così averne naturalmente cura. Sira Sebastianelli, psicologa e psicoterapeuta, spiega all’ADNKRONOS il proprio punto di vista sul perchè sia ancora così poco diffusa la sensibilità ambientale, nonostante gli allarmi di tanti e autorevoli organismi internazionali.

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