Sogni in Casella……..lievitano!
L’attività onirica lievita! Sì, lievita, come un panettone, che compare in un sogno imbucato nella casella dei sogni. Sono diversi gli spunti che i sognatori e le sognatrici hanno fornito, inviando i loro contributi nella casella dei sogni. Per quanto l’estate e le vacanze abbiano consentito di “dimenticare” la quarantena vissuta nei mesi precedenti e il virus annesso, il nostro inconscio ha continuato a elaborare l’esperienza per attenuare le conseguenze psicologiche derivanti. Il panettone, per esempio, che il sognatore descrive grande e morbido, ci ricorda inevitabilmente il Natale, festa che vede tutta la famiglia riunita, desiderio che si spera possa essere esaudito per il prossimo Natale, soprattutto nel senso di rinascita. Nel panettone, inoltre, si nasconde l’esigenza di affetto, di accoglienza e di protezione suggerita dalla forma rotonda e morbida del dolce. Una difesa dalle tempeste temute e imprevedibili, come la tempesta che ci ha spedito una sognatrice, caratterizzata da un vento fortissimo distruttivo, quasi capace di spostare la casa, ma, nonostante ciò, non spaventava, perché la solidità era interna alla sognatrice, simbolicamente rappresentata dalla tenuta della casa. In un analogo sogno, invece, di altro sognatore, in cui la tempesta era stata di neve, un paio di scarponi è stato ritrovato sul balcone ricolmo di neve e ghiaccio, lasciando desumere che non sarebbe stato utile per intraprendere un cammino, soprattutto per strade impervie. La sensazione diffusa in questi sogni è di consapevolezza di timori delle difficoltà che si potrebbero incontrare nelle vita presente e futura, al punto di desiderare di allontanarsene senza riuscirvi, aspettando il decollo di un aereo che con avviene mai, come nel sogno ricorrente che scrive una sognatrice. L’impossibilità del decollo dell’aereo nel sogno è dovuta a piste non appropriate o interrotte, che se, da una parte induce a pensare alla paura di partire per allontanarsi da luoghi sicuri e conosciuti, dall’altra richiede la necessità di alleggerirsi dell’eventuale senso di colpa che un allontanamento potrebbe indurre. Può accadere, infatti, che per quanto si desideri un cambiamento, non si
ha il coraggio di realizzarlo, adducendo giustificazioni che nel tempo diventano alibi. Quando un sogno è ricorrente c’è spesso la necessità di elaborare contenuti irrisolti, che l’inconscio ha bisogno di riproporre finché non si alleggerisce il pesante carico psicologico, in questo caso, rappresentato dalla carlinga dell’aereo, al punto di lasciarlo a terra. Sembra incredibile, ma i sogni, nonostante siano di diverse persone, sono legati da un invisibile filo rosso che ne congiunge i contenuti rivelatori di un inconscio collettivo, al quale l’inconscio individuale attinge, per rendere il sogno soggettivo nella sua universalità.
Grazie ancora ai sognatori e alle sognatrici, che continuano a spedire i loro sogni e a contribuire alla narrazione onirica di un periodo storico che tracce profonde sta lasciando in ognuno di noi.