Ponte virtuale per contatti reali

Tutti connessi per creare rete sociale virtuale! Che cosa è cambiato rispetto al periodo pre-virus? Le chat o i social prima erano una scelta, oggi sono una necessità obbligata! Il virus sta consentendo di capire il significato di internet per come non si era mai capito in passato. In tutte le professioni, compresa quella psicoterapeutica, si sono attivati ponti virtuali per esser vicini ai propri utenti. In un momento così socialmente complesso da un punto di vista emotivo, potersi convertire in modalità digitale e mantenere la continuità del lavoro psicoterapeutico o di sostegno psicologico, a chi può averne necessità, è una grande risorsa. La solitudine della psiche e l’isolamento sociale possono produrre stati d’ansia o depressivi che è importante tradurre in parole significative, per evitare il ristagno di pensieri prosciuganti linfa vitale. In queste settimane si è passati dall’osservazione esterna della progressione geografica del virus, all’allerta che si è trasformata in allarme. Ora c’è lo stato di quarantena, che dovrebbe poter risolvere, come è già accaduto per tutte le pandemie nei secoli scorsi, lo stato di emergenza. Una riflessione, che già in altre situazioni ho espresso (Psiche e cuore senza confini, www.lapelle.it), riguarda la considerazione che se si desidera al più presto un DOPO-VIRUS, o come avrebbero detto i latini un POST-VIRUS, si deve poter agire uno STOP a tutto ciò che rientra nello stile di vita precedente al rischio di contagio. L’anagramma di POST è STOP, quindi, nella capacità di riuscire a fermarsi è racchiusa la soluzione al problema virus, per poter di nuovo riprendere le attività quotidiane di sempre. Sicuramente, modificare abitudini consolidate non è semplice, però confidare nella capacità di adattamento, che ha sempre caratterizzato l’essere umano nella sua esistenza millenaria, è scoprire di avere un bagaglio nella radice della psiche di esperienze pregresse cui poter attingere. Ciò che è complesso non è impossibile, la resistenza di uno è la resistenza di tutti per poter arginare le conseguenze della pandemia. Ora, Invece di guardare fuori dalla finestra con paura o insofferenza, proviamo a cercare un raggio di sole, un antidepressivo naturale, che prima o poi con sorpresa entrerà a scaldare i cuori e l’anima, insieme alla Primavera!

ECLISSI DI PRIMAVERA

ECLISSI  DI  PRIMAVERA  20 marzo 2015

Equinozio  di primavera* ed eclissi di sole. Sembra un ossimoro!  La primavera non può fare il suo ingresso  con il sole offuscato, parzialmente o totalmente,  dalla luna. Il sole dovrebbe rinascere a primavera, perché dovrebbe accorciare la sua ombra per risvegliare le gemme, ma la luna invade il campo solare per essere protagonista, almeno una volta, dell’equinozio  di marzo.

La luna, simbolo femminile,   chiede visibilità  togliendola, forse  per invitare  la coscienza degli abitanti della Terra ad una riflessione insolita, ma necessaria?  Un invito ad osservare  l’ombra della luna, in un momento storico in cui la luce abbagliante del sole, simbolo maschile, produce miraggi mortiferi?

Tra  le popolazioni primitive eventi  come  l’eclissi del sole, producevano spavento e presagi di sventure, perché ignoravano cosa realmente accadesse. Oggi le sventure accadono al di là dei presagi e a conferma di ciò è sufficiente aprire la finestra sul mondo per vedere fuochi di distruzione e sentire  echi di esplosioni.  Allora, perché non ascoltare la voce della Luna che si scomoda per indurre  nell’essere umano  la  consapevolezza di quanto possa essere effimero pensare di poter dominare il Mondo,  all’interno di un Universo infinito, che, se decide di muoversi, non lascia scampo?

Tante domande che non trovano risposte e non prevedono risposte, perché ogni essere umano è portatore di conoscenza e tutto quello che dovrebbe  sapere può trovarlo dentro di sé  tra le luci e le ombre della propria esistenza,  affinché l’eclissi non sia della  coscienza.

 

*astronomicamente cade il 20 marzo