Terra, acqua, aria, fuoco
I quattro elementi della Natura, negli ultimi anni, hanno fatto sentire la loro presenza con tutta la loro dirompenza. Dall’Aria intrisa di virus, al Fuoco che imperversa ovunque, all’Acqua che scarseggia e alla Terra che desertifica. La sensazione diffusa è che non si riesca a risalire dal pozzo in cui sembra essere precipitata l’Umanità. Ultimamente mi domando spesso se il filosofo Eraclito, in questo periodo storico, avrebbe potuto avere l’intuizione che lo condusse al πάντα ῥεῖ (tutto scorre), quando nulla più scorre, né geo-fisicamente né metaforicamente. La società da liquida sta per essere liquefatta dal fuoco che scioglie qualunque forma di vita, perché l’acqua non è più sufficiente a spegnerlo e l’aria, paradossalmente, lo alimenta. Anni complessi che richiedono una lettura altrettanto complessa, perché i quattro elementi della Natura rappresentano la trama e l’ordito della vita. La vita dovrebbe ritrovare il rispetto necessario per se stessa, per le specie viventi, per tutto ciò che nasce, cresce e muore, avendo il diritto di vivere. L’Umanità non dovrebbe addestrarsi a sopravvivere, ma a vivere, nella ricerca di proteggere le condizioni che lo consentano, come, per esempio, evitando di dare per scontata l’eternità dell’acqua, dell’aria e della terra fertile. Come fare? La psicologia da tempo suggerisce di ritrovare il senso della vita ritornando a sentirsene protagonisti, accompagnando lo scorrere del tempo con la consapevolezza di viverlo nella costruzione di sé, fin dalle fondamenta. La percezione di essere piccole componenti della totalità non deve scoraggiare, ma ancora di più sentirsene parte, perché ognuno, nel suo percorso di vita individuale, può imprimere la sua impronta indelebile nella storia dell’Universo.