Artemisia Gentileschi

Anniversario della nascita di Artemisia Gentileschi

Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Artemisia Gentileschi, 8 luglio 1593, pittrice coraggiosa e artista indomabile. Quattrocentoventisette anni  sembrano tantissimi, ma nella realtà la vita di Artemisia è molto vicina e simile a quella di tante donne che oggi cercano di trovare una loro strada con fatica e determinazione, soprattutto se scelgono mestieri non consueti per una donna.

Fotografare la Notte

Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista Mito Roma, supplemento di International Urbis et Artis, N.1 Gennaio Febbraio 2018

FOTOGRAFARE LA NOTTE

Cosa si può fotografare di notte, senza usare luci artificiali?  L’essenza  del Mondo!  Un mondo sfrondato del superfluo e dei bagliori offuscanti del giorno.

La notte evoca  il buio, la paura ancestrale che l’essere umano porta con sé fin dalla nascita, quando, nella separazione dal caldo e rassicurante contenitore materno, si è ritrovato solo  nel mondo ad affrontare i mostri della sua esistenza.  La paura, così, diventa un motore propulsivo per conoscere l’inconoscibile, per attraversare l’impensabile, per abbracciare l’impalpabile forma della notte.  L’ambiguo fascino della notte attrae come il canto delle sirene, provocando un desiderio irrefrenabile di conoscerla e svelarla alla propria coscienza.  Un giovane fotografo peruviano Musuk Nolte, vincitore dell’edizione 2017 della Elliot Erwitt Havana Club7 Fellowschip, ha  ritratto Cuba di notte  offrendone una lettura più vicina al sogno che alla realtà.  In un’ intervista da lui rilasciata al Corriere della Sera   e pubblicata sul magazine Style (n.11 novembre 2017), Nolte spiega la scelta di intitolare la serie delle sue foto  “Ombra sull’Isola”, per  cogliere l’ombra di un’isola che in realtà è impossibile da vedere.  L’artista,  nel buio lunare, imprime sulla pellicola il naturale  corso della vita attraverso volti, sguardi,  paesaggi, con l’inevitabile filtro della notte  che nasconde dettagli, ma amplifica emozioni.

In un  famoso film “Effetto Notte”, il regista  Francois Truffaut, cercava  la  notte  cinematografica per immergervi una storia che evidenziasse la notte della coscienza dei personaggi,  all’interno di difficili relazioni. Musuk Nolte, come il regista francese, cerca la notte nella realtà,  senza effetti   speciali, ma con lo stesso intento di cogliere l’ombra della notte che contiene l’ombra della vita,  invisibile, ma dirompente e trasgressiva.

 

Sira Sebastianelli

Psicologa-psicoterapeuta

IL GIUBILEO DELL’ARTE

Questo articolo è stato pubblicato nel n.29/2015   della rivista Urbis et Artis e, in occasione della giornata inaugurale del Giubileo 2015, ripropongo per i lettori di Thirdlife.it

 

IL GIUBILEO DELL’ARTE

8 dicembre 2015, inizio del  Giubileo straordinario, indetto da Papa Francesco. In anticipo di  dieci anni  si aprono le Porte Sante  per consentire  il passaggio del sacro soglio a  milioni di persone. Un evento spirituale che coinvolge il mondo cattolico, ma che scuote le coscienze di tutti, perché  il Giubileo è l’anno dell’ indulgenza, della remissione dei peccati e della purificazione dell’anima.   Gli uomini e le donne sono chiamati a un bilancio della propria esistenza, attraverso un atto introspettivo e meditativo. Non a caso nel mondo ebraico, dove  ebbe inizio   il Giubileo, l’anno giubilare prevedeva la sospensione del lavoro  per vivere dei frutti spontanei della terra,  in contatto diretto con la Natura.  Oggi sarebbe difficile sospendere il lavoro, ma vivere  con maggiore consapevolezza a stretto contatto con il mondo della Natura dovrebbe essere possibile. 

L’Arte può segnare la strada  per percorrere questo anno santo alla ricerca della  spiritualità, per elevare gli animi  e alleggerirli  dei carichi pesanti della fatica di vivere.  Il sentiero dell’ Arte, che ognuno di noi può conoscere seguendo la forma espressiva più congeniale a sé,  consente di trovare o di ritrovare la propria autenticità, unica condizione per  intraprendere il cammino della consapevolezza.

Ritornare al centro per ripartire dal centro, simbolicamente  rappresentato dal  pellegrinaggio verso la Basilica di San Pietro, centro della Cristianità, dove il pellegrino  giunge appesantito da catene  ingombranti  e  da dove riparte alleggerito e liberato da ogni schiavitù.

 L’anno giubilare inizialmente ricorreva ogni 100 anni, poi  alcuni  Papi lo hanno anticipato a 50 e a 25 anni, ritenendo, forse, di consentire a più generazioni l’accesso alla remissione dei peccati. Da qui si può desumere che, oggi. non si potevano aspettare altri dieci anni per il Giubileo  e quindi per la redenzione dell’anima, perché l’umanità   sta perdendo il senso della vita e del suo valore intrinseco.  Il soffio vitale che accompagna l’essere umano fin dalla nascita, è depotenziato dalla rabbia, dall’insoddisfazione, dalle ingiustizie  che inaspriscono gli animi al punto di legittimare qualunque azione, spesso distruttiva e mortifera,  finalizzata alla rivendicazione dei propri  “diritti”.  Una conversione di tendenza è possibile solo se si riprende in mano la propria esistenza  oltrepassando la soglia delle paludi  mortifere della negatività, per accedere alla dimensione  salvifica della creatività.  Qui l’arte  tende una mano forte e coraggiosa per sostenere la purificazione dell’anima, al  di là del credo religioso, perché  i luoghi dell’arte sono anche i luoghi dello spirito e dell’anima  e  qualunque produzione artistica non sarebbe possibile senza l’ascolto di sé nella consapevolezza di sé.

Arte, spiritualità, anima, natura, quindi,  costellano un universo  di tematiche su cui poter riflettere per un tempo infinito, ma  che riconducono sempre e comunque all’essere umano e al suo Giubileo.

          Sira Sebastianelli

L’Arte nella Psiche

                                                  L’Arte nella Psiche

 

 

Nella psiche c’è arte?

 

In qualunque  forma d’arte c’è, sicuramente, una psiche che si esprime, ma in ogni psiche c’è arte?

Potenzialmente si potrebbe rispondere affermativamente, ma non si ha certezza che l’arte contenuta nella psiche si palesi sempre.

 

Nel centro storico della  capitale del Portogallo, Lisbona, si può osservare una scultura, che raffigura   lo scrittore Fernando Pessoa. La testa della scultura, realizzata in bronzo, è stata  sostituita da un libro aperto, con le pagine in apparente movimento, quasi a simboleggiare tutto il valore artistico  della produzione letteraria di Pessoa.    L’immagine è molto suggestiva, tanto da  indurre la fantasia  di poter leggere la psiche, sfogliarla come un libro, pagina per pagina. Se fosse possibile,  piuttosto che interessarmi alle pagine scritte della psiche,  andrei a cercare quelle ancora da scrivere, per verificare  quanto ancora c’è da conoscere,  da immagazzinare e da creare, oltre che da pensare.

Pensiero,  creatività, arte: tre fasi della produzione di un’ Opera, si parte da un pensiero creativo per arrivare alla produzione artistica. L’arte, però, a differenza del pensiero e della creatività non si coniuga, si può solo declinare.

Pensiero=pensare, creatività=creare, arte=?.  

Arte: sostantivo senza verbo.  

L’arte  non è Verbo, non è Verità assoluta, ma verità  per chi la vive e  per chi la abita. È  possibile sapere cosa s’intenda per Arte, ma non è possibile risalire alla sua essenza, cioè capire razionalmente cosa realmente sia.   L’Arte, in fondo, non ha bisogno della razionalità, per essere capita, ma ha bisogno di essere accolta dal  sentimento, dalla sensazione e dalla percezione tattile dell’impalpabile. L’incontro con l’Arte avviene nei meandri reconditi della Psiche,  dove  il talento  nutre lo sforzo del desiderio di esprimersi. 

Nella lingua latina, infatti,  il termine ars indica “disposizione naturale” “talento” “arte”, mentre nell’idioma sanscrito  la radice arth indica “sforzarsi di ottenere” “desiderare”, come se dall’intreccio delle radici linguistiche nascesse l’Opera d’Arte,  che, quanto più è perfetta tanto più non lascia traccia, come afferma il poeta coreano Ko Un.

A questo punto, tornando alla domanda iniziale: “Nella Psiche c’è Arte?”, si può rispondere che sicuramente c’è, se si cerca l’incontro con quell’artista interno che  abita in ognuno di noi, troppo spesso relegato nell’ anfratto buio dell’ inconsapevolezza, perché il suo nutrimento richiede lo sforzo della ricerca dell’autenticità, all’interno della quale è racchiusa l’essenza dell’Arte.