A proposito di sogni…..in casella

“A dispetto della scienza e degli insegnamenti dei geologi,

infischiandosene dei loro magneti, grafici e mappe –

Il sogno in un attimo

ci accumula davanti montagne così pietrose

quasi si ergessero nella veglia.

…………………….

E noi – non possono farlo i giocolieri,

i maghi, i taumaturghi e gli ipnotizzatori –

implumi riusciamo a volare,

nei tunnel bui ci fanno luce gli occhi,

parliamo con scioltezza in una lingua ignota

e non con chicchessia, ma con i morti”

(Szymborska,W, Sogni in La gioia di scrivere, Adelphi, Milano,2009,pag723)

Due strofe estrapolate dalla poesia di Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, che esprime tutta la magia che l’attività onirica ci restituisce durante il nostro riposo notturno. Il sogno, dove l’impossibile si fa possibile!

Durante la quarantena, imposta dal Covid19, invitai i sognatori e le sognatrici a imbucare i sogni nella casella apposita, creata sul mio sito, per condividere i contenuti che l’inconscio proponeva in un periodo fortemente significativo per la nostra psiche. Adesso è giunto il momento di ritirare la posta e cercare di dare un senso a quanto inviato dai sognatori e dalle sognatrici che ringrazio per la condivisione.

Il sogno, durante la clausura, ha rappresentato sia una via di uscita dalla quotidianità, spesso ripetitiva e poco stimolante, sia la possibilità di alleggerire la paura del contagio che nelle prime settimane era molto presente, attivando una funzione compensatoria. La realtà esterna oltre a non poter essere vissuta, era anche evitata, limitandola allo stretto

necessario, per cui le mura domestiche si lasciavano con riluttanza, perché erano l’unica difesa sicura contro il virus. Gli altoparlanti delle forze dell’ordine che invitavano a stare in casa sembravano riecheggiare anche nella notte onirica, per evitare un risveglio angoscioso, quasi a dire non svegliatevi! Sentirsi inchiodare sul letto da una forza invincibile che impediva qualunque movimento, percependo ancora di più impotenza di fronte a un nemico invisibile. Il sogno ha anche portato su isole per vivere una vacanza, richiamando paradossalmente l’isolamento che si stava vivendo, al punto di non avere la libertà di avventurarsi su territori senza confini che un’isola invece assicura, per proteggersi in un isolamento anche onirico. La paura del contagio è emersa fortemente nei sogni rifuggendo persone amiche, che non avevano la mascherina e che cercavano abbracci non richiesti! Taxi gialli, per come non ce ne sono più, guidati per attraversare le strade della città, però autorizzati, perché servizio pubblico, cercando percorsi salvifici. Il materiale onirico è filtrato da una censura per impedire che accedano alla coscienza contenuti che il sognatore non sarebbe pronto ad accogliere, ecco, quindi, che il sogno può sconfinare in un altro sogno.

Ciò che emerge dai sogni è anche la consapevolezza di vivere una esperienza senza precedenti che rimarrà nella memoria dei singoli, ma anche della umanità intera. Memoria indelebile scolpita nel grande libro della storia del Terzo Millennio!

Una narrazione onirica di un periodo di vita complesso e unico che ovviamente non è terminato con la quarantena, che potrete continuare a condividere inviando i sogni nella casella apposita. Il link, infatti, sogni in casella sarà sempre attivo anche in questa fase di convivenza con il virus e chiunque vorrà potrà imbucare il suo sogno per contribuire al racconto della vita onirica collettiva.

Grazie a tutti

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