Stelle Cadenti
STELLE CADENTI
In questi giorni il cielo della notte dovrebbe essere attraversato da scie luminose causate da frammenti di meteore incandescenti, chiamate stelle cadenti. Se si scruta il cielo, lontano dall’inquinamento luminoso delle città, si dovrebbe poter assistere allo spettacolo naturale di pioggia di piccoli fuochi, esprimendo un desiderio, almeno questa è la tradizione. Quando si parla di desideri, in genere, la lista sembra essere lunghissima, al punto di non sapere a quale di essi dare la precedenza. È il pensiero magico-animistico, legato all’infanzia, che induce persone adulte a credere a questi eventi propiziatori, affinché possano favorire la realizzazione di un desiderio, regalando l’illusione di un attimo di onnipotenza. In fondo, perché non provare, al limite non succede niente!
Accade, anche, di incontrare persone che hanno smesso di desiderare, senza esserne consapevoli, rimanendo interdette di fronte alla richiesta di un desiderio. Un desiderio non si risolve soltanto nell’improponibile aspirazione a vincere milioni di euro o trovare l’amore della vita, un desiderio può essere la spinta a superare le proprie paure per realizzare un progetto, per raggiungere un obiettivo e oltrepassare la soglia del limite che impedisce di trovare se stessi. Più spesso si attende che qualcosa accada, senza che un desiderio abbia creato un varco per avviare un percorso, rendendo vana l’attesa. Forse, c’è sempre stato un equivoco di fondo che ha lasciato confondere il significato di desiderio con qualcosa di effimero e quindi distraente rispetto alla necessaria fatica per arrivare alla meta prefissa.
Senza voli pindarici, un desiderio può attivare un’azione utile per costruire l’impalcatura che consente di lavorare intorno alla propria opera, investendo, comunque, energia psico-fisica, perché non c’è bacchetta magica che realizzi desideri, se non quella della perseveranza e della lungimiranza. In realtà, la differenza tra vivere e sopravvivere sta proprio nella capacità di desiderare e si dovrebbe essere nella condizione psicologica di poter sempre desiderare, anche quando si è più inclini alla paura di incorrere in una disillusione, soprattutto in età in cui si può avere la sensazione di avere realizzato tutto sentendosi sazi o meglio ancora stanchi, senza energie.
Quale miglior ricostituente o integratore, allora, può essere il desiderio di continuare a cercare se stessi seguendo la strada più adatta per plasmare l’ opera della vita, attivando l’artista interno che cura ogni male consentendo di poter recitare insieme a Cicerone “opera desiderat tempus et animum vacuum ab omni cura” (l’opera necessita di tempo e di animo libero da ogni preoccupazione)!
Sira Sebastianelli
psicologa psicoterapeuta